Tra le crisi che incombono, which loom su di noi (vedi l’umore del precedente post) c’è la più grande di tutte, cioè il clima del pianeta che si surriscalda. Molti dicono: vabbè, conta più se riesco ad arrivare alla fine del mese, oppure se imparo l’inglese, o se mia figlia fa l’Erasums.
Conta più, OK, ma solo nell’immediato immediato. I nostri figli e nipoti che faranno? Ce ne freghiamo?
Ieri Marilù (nick) m’ha detto: “E ce ne freghiamo sì, io ho deciso di non fare figli!!”.
Vabbè, che devo, dire, allargo le braccia.
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Non so se ce la faremo. Perché molti pensano a sé stessi, persone e Stati (la Polonia presiede la conferenza mondiale sul clima 2018 e lì decide, per interesse nazionale, di puntare sul carbone!!).
Ora, gli Stati del mondo, leggo sulla wiki, sono 206, di cui 196 riconosciuti sovrani.
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Avete mai partecipato a una riunione di condominio? [idea, il condomio, ripresa da Radio 3 scienza]
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Si metteranno mai 196 (o 206) Stati d’accordo?
Ahiahiahi, Giovanni, che argomento spinoso! Perchè qua, aldilà di tanti sorrisi e ipocrisie, verrà fuori il vero animo egoistico che alberga nell’animo di chi dovrebbe pensare più all’umanità. Sono molto scettica sull’esito positivo delle delibere sul clima di questi stati del mondo.
Spero tanto di sbagliarmi, anzi me lo auguro. Anche perchè al nostro pianeta hanno dato 20 anni di tempo per poter cambiare qualcosa se vogliamo salvarlo e con lui l’umanità. Quindi…dovrebbe essere interesse di tutti fare dei cambiamenti.
Facciamoci gli auguri e speriamo nel buon senso…. ovvia!!!
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