
Vi lavate i denti in modo nevrotico, ossessivo, rovinandovi le gengive, la bocca e i denti stessi (e cominciando così male la giornata)? Non ho ricette valide per tutti. Posso solo dirvi quello che funziona per me.
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Da tanti, troppi anni mi lavavo i denti nel modo descritto sopra. Un giorno me ne accorsi, e la consapevolezza, si sa, è già tanto. Ma non basta.
Tre mesi fa, stressato per i lavori in terrazza, col suono dei martelli pneumatici e gli operai che girovagavano per casa imbrattando tutto, essendo intento a sdrusciarmeli, i denti, più che mai, ebbi come un’illuminazione.
I denti del cavallo.
Uscii non so perché fuori dai denti umani, i denti erano quelli belli grandi e potenti di un cavallo. Visti dall’esterno, non essendo miei, era facile agevole e piacevole pulirli in relax, essendo imponenti e resistendo, massa di osso duro, allo spazzolino.
Beh, il cavallo poteva anche darmi dei morsi, direte.
Non me li dava.
Il cavallo mi era riconoscente, il cavallo era il mio cavallo, e mi voleva bene.
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In questo modo, nei giorni a seguire, ricordandomi sempre dei denti del cavallo, riesco a lavarmi i denti in modo pacifico, pensando ai bei pascoli e alla giornata che con maggiore fiducia sta per cominciare.
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Io non mi lavo i denti forsennatamente, ma li lavo sempre con una immotivata urgenza: appena finito di mangiare ho già lo spazzolino in mano, quasi avessi il timore di lasciare a tartaro e carie chissà quali libertà.
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C’è carattere e carattere. Io purtroppo sono irruento. Ma anche ansioso. Anch’io temo tartaro e carie. E uso il colluttorio
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Hai detto ansioso?
Batti 5 fratello!
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😂
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Allora fra ansiosi posso sentirmi a casa!!! 😦
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Ah ah ah, OK.
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Lo sei qui, sempre.
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