Che la vita sia sfizio, o miei dilettevoli ospiti. Immaginiamo un’estate appena inoltrata e il ponentino della sera che ci rinfresca dal mare. Invito tutti voi da ogni epoca e contrada, da ogni paese, luogo, civiltà e regione. Invito tutti voi in questa terrazza romana, di fronte ai tetti di una città meravigliosa.
Roma, scostumata e lupa, ci osserva nella sua magnificenza. Ci sorride?
Cena dopo cena, tra il profumo dei fiori e l’aroma di varie e squisite pietanze, di fronte al grandioso spettacolo di glorie e di sconfitte, di un popolo di duri e raffinati conquistatori, di uomini e donne saggi e gaudenti, nel cuore di una civiltà che sempre ha accolto il diverso, e i suoi credi e i suoi dei, le sue usanze e i costumi …
… qui, cari ospiti miei, godiamo della vita, lontano dal dolore e lontano dagli affanni! Parleremo di cose leggere, sciocche o curiose. O di argomenti gravi, complicati e pensosi. Il buon mangiare non farà difetto, né tantomeno il suono dolce della musica (altro ospite nostro, naturalmente). Il tutto annaffiato da vini generosi e senza intrinseca obiezione a brocche di birra (o cervesia), di tanto in tanto.
Giocare non è difficile. Giocare in realtà è semplice. Bastano i piaceri della tavola, della musica e soprattutto della buona compagnia!
PS
Mentre scrivevo, la musica e un buon rosso di Montalcino mi aiutavano a volare.